Gli Uccelli di Aristofane

30 maggio 2016

uccelli aristofane

Lunedì 30 maggio alle ore 21.15 al Teatro Sperimentale gli studenti dei tre indirizzi che hanno partecipato al Laboratorio teatrale condotto da Cristian Della Chiara e Ciro Limone metteranno in scena gli Uccelli di Aristofane, commedia risalente al 414 a. C. che ancora oggi può farci riflettere, sorridendo, sul bisogno di evadere dalla durezza della storia e sull’inevitabile degenerazione di ogni utopia politica.

I biglietti prenotati saranno distribuiti dai collaboratori scolastici nelle singole classi nei giorni 27 e 28 maggio. I docenti interessati potranno prenotarsi utilizzando il medesimo link e con le stesse modalità indicando il quale sede si preferisce ritirare il biglietto.

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Uccelli

Liberamente tratto dalla commedia omonima di Aristofane. Con gli studenti del Liceo Classico, Linguistico e delle Scienze Umane T. Mamiani. A cura dell’Associazione Teatrale Teatraponente.

Lunedì 30 maggio 2016, ore 21.15

Teatro Sperimentale di Pesaro

Regia Cristian Della Chiara / Ciro Limone

Aiuto regia Tommaso Cocon

Coordinamento Prof.ssa Ida Soldani, Prof.ssa Chiara Agostinelli

Studenti: Sara Albertini, Noemi Alessandri, Kajol Benelli, Eugenia Bizzarri, Carlo Bramanti, Vanessa Cassiani, Elena De Luca, Matteo De Rosa, Vittoria Donini, Emanuele Esposito, Aurora Forlani, Leonardo Fraternali Grilli, Valentina Ghebea, Giulia Giovagnoli, Sara Giovagnoli, Eleonora Ielo, Lucrezia Leonardi, Ilaria Libanore, Francesca Marte, Lorenza Mignani, Federico Napoli, Leonardo Pieri, Virginia Tonelli

Con la partecipazione degli ex studenti Marco Corsucci e Lucia Leonardi


Sinossi

L’attività drammaturgica di Aristofane si svolge in una Atene drammaticamente coinvolta nel più grande conflitto della sua storia, la guerra del Peloponneso.

Gli studenti del liceo Mamiani portano in scena un testo, rappresentato per la prima volta nel 414 a.C. alle Grandi Dionisie, che per la critica più recente costituisce un’opera di evasione, commedia della costruzione di un mondo alternativo, rispetto al contesto storico e politico in cui si trova la città delle triremi.

Dopo la pace di Nicia del 421 a.C. che avrebbe dovuto porre fine a quella guerra interminabile, gli ateniesi si affidano allo spregiudicato Alcibiade. Con lui Atene si impegna nella spedizione in Sicilia nel 415 a.C.

funestata sin dalla partenza da un sacrilegio, il danneggiamento delle Erme, statue votive del dio Ermes che adornavano le vie della città, del quale empio gesto non si avrà mai il reale colpevole, anche se ingiustamente i sospetti ricadono proprio su Alcibiade che dovrà lasciare il comando ad altri valenti strateghi, ma si vendicherà tradendo Atene e assicurandole una drammatica sconfitta.

La commedia dunque va in scena quando era appena iniziata l’impresa in Sicilia, segno inequivocabile del dissennato imperialismo ateniese.

Due anziani e ragguardevoli cittadini ateniesi, Pistetero ed Evelpide, stanchi e disgustati delle condizioni di vita in Atene, tra processi e confische, lasciano la patria in cerca di un luogo più tranquillo ove vivere appunto senza processi, sede di tutti i piaceri e di tutte le dolcezze. I due incontreranno Upupa, in realtà il re trace Tereo trasformato dagli dei in uccello, e con lui decideranno di fondare una nuova città: Nubicuculia. Per la realizzazione di questo progetto è richiesta la collaborazione di tutti gli altri uccelli che sono inizialmente ostili all’idea, poiché temono le prevaricazioni e le minacce degli uomini, noti solo come cacciatori, ma le loro diffidenze vengono superate e cominciano i lavori.

La nuova città sorgerà nel regno degli uccelli, tra nuvole e cielo, in un mondo dove anche l’uomo potrà volare e se gli uccelli – dice Pistetero – erano un tempo signori del mondo, essendo più antichi di Zeus e delle altre divinità, ora è tempo di restituire loro l’impero del mondo…